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scuola di coaching

Scuola di coaching

Quale scuola di coaching scegliere

È arrivato il momento di decidere quale scuola di coaching scegliere. Le domande importanti in questa fase sono relative alla corrispondenza della scuola di coaching con le nostre aspirazioni, i nostri valori:

  • Che valori rappresenta questa scuola di coaching?
  • A quale associazione di coaching appartiene, in che modo é qualificata?
  • Da quanto esiste sul mercato e con quali risultati?
  • La scuola di coaching ha una sede? Dei dipendenti? Un’organizzazione stabile?
  • Sul sito della scuola di coaching, alla voce “Chi siamo” ci sono delle persone vere? Nomi e cognomi? Sono coach qualificati?
  • Che cosa hanno realizzato gli studenti usciti dai suoi corsi di coaching?
  • Il programma del corso di coaching risponde alle mie esigenze?
  • Chi troverò come “compagno di banco” del corso di coaching?
  • La scuola di coaching mi accompagna ad iniziare come coach professionista?

Quale scuola di coaching evitare

Una famosa battuta dice: “In classe avevamo un detto: chi non sa fare niente, insegna; chi non sa insegnare, insegna ginnastica. Quelli che neanche ginnastica, credo che li destinassero alla nostra scuola…”(W.Allen in Io e Annie,1977). A volte il detto: “Chi non sa fare insegna” purtroppo si dimostra vero e, vista la richiesta di corsi di coaching, alcuni coach disoccupati insegnano coaching, ma i trainer di un corso di coaching devono essere dei coach professionisti affermati e dimostrare queste qualità anche mentre insegnano nei corsi di coaching.

Attenzione a quelle scuole con trainer/insegnanti non qualificati, una buona parte del valore aggiunto di un corso di coaching sta nella qualità del trainer e dei feedback che ti saprà dare su come “sei coach” durante la tua formazione di coaching. Se invece il tuo coach di fiducia ti consiglia di formarti presso la sua scuola, sappi che questo è deontologicamente scorretto, come tuo coach ha un conflitto di interessi nel proporti un servizio o prodotto in cui é coinvolto e ha degli interessi, dovrebbe quanto meno informarti di questo conflitto di interessi e suggerirti di considerare anche altre scuole.

In ogni caso evita scuole di coaching che ti promettono: lavoro sicuro dopo il corso di coaching, l’automatica inclusione in “albi professionali di coach” (non esistono), valore legale del titolo di coach (non esiste), il tuo avanzamento di carriera come coach condizionato al numero di altri partecipanti che farai iscrivere ai corsi di coaching (multilevel marketing), un futuro radioso e felice grazie al loro corso di coaching intensivo e ai prodotti di bellezza che commercializzano insieme al corso!

Attenzione anche a scegliere scuole appena nate, possibile che siano anche delle buone scuole, ma un conto è aprire una scuola e altro portarla avanti negli anni… ti piacerebbe scoprire dopo pochi d’anni che la scuola con cui hai faticosamente ottenuto il diploma non esiste più?

Attenzione ai furbacchioni sedicenti coach, possono essere molto simpatici e affascinanti, ma il tuo futuro professionale dipende da te, da capacità che dovrai dimostrare e sviluppare nel tempo. Quella del Life Coach o del Coach nelle sue varie espressioni, è una professione che dipende dalla qualità della tua struttura mentale e valoriale, dalla tua capacità di essere consapevole, presente nel momento, in ascolto dell’altro (invece che teso a manipolarlo) e pronto ad accoglierlo, sostenerlo nella sua ricerca e azione. Non basta acquisire padronanza di qualche tecnica o misurarsi con prove di coraggio per diventare un coach professionista.

Corsi di coaching accreditati e scuole di coaching

Quindi, quale scuola di coaching scegliere? Un corso di coaching o una scuola di coaching certificati o per meglio dire accreditati, secondo la definizione, sono riconosciuti e dichiarati come “conformi” a una qualche norma, da un terzo  superpartes e competente. Queste sono le due caratteristiche a cui stare più attenti quando si incontrano corsi di coaching o scuole di coaching che vengono promossi come “certificati”.

Da chi sono certificati? Che cosa viene certificato? A che serve quella certificazione? È corretto parlare di certificazione?

Talvolta vengono proposte certificazioni “generiche” come la ISO 9000 quasi potessero certificare il valore formativo del percorso; si possono trovare sul web associazioni fittizie che certificano corsi di coaching altrimenti difficilmente certificabili. Talvolta si usano credenziali di associazioni di coaching reali e note in modo improprio, per esempio: la International Coaching Federation, su richiesta delle scuole di coaching, riconosce un certo numero di CCEUs (Continuing Coaching Educations Units) in base alle ore del corso che hanno certe caratteristiche. Pubblicizzare un corso di coaching come “certificato a livello internazionale” perché ha ottenuto i CCEUs da ICF è un inganno per il pubblico. Infatti, questo potrebbe sembrare un corso accreditato, utile per diventare coach con credenziale ICF, quando in realtà garantisce solo dei crediti utili a quei coach che, già possiedono una credenziale ICF e ogni tre anni devono rinnovarla. Meglio sempre verificare alla fonte il valore di diplomi, credenziali o certificazioni, cerca su internet informazioni su quella specifica associazione o scuola, chiedi in giro se puoi che reputazione hanno.

Dato che ci arrivano molte richieste riguardo a quale scuola scegliere, prima di tutto consigliamo di scegliere una tra le scuole con corsi accreditati Level 1 o Level 2 da ICF. In particolare conosciamo e consigliamo Asterys Lab, visto che vi siamo coinvolti direttamente 🙂

ATTENZIONE: l’accreditamento ACTP, Level 1 o Level 2 di un corso non corrisponde ad una certificazione per i graduati di quel corso, ci sono coach che si definiscono certificati ACTP o Level 1-2, questo è un uso distorto del termine, aver frequentato un corso accreditato da ICF, non significa aver ottenuto una credenziale ICF. Chi ha frequentato un corso accreditato ICF e ha superato l’esame finale, ha un vantaggio quando procede con la richiesta delle credenziali ICF che possono essere, dalla minore a maggiore credenziale: ACC, PCC o MCC.

Quale scuola di coaching scegliere

È arrivato il momento di decidere quale scuola di coaching scegliere. Le domande importanti in questa fase sono relative alla corrispondenza della scuola di coaching con le nostre aspirazioni, i nostri valori:

  • Che valori rappresenta questa scuola di coaching?
  • A quale associazione di coaching appartiene, in che modo é qualificata?
  • Da quanto esiste sul mercato e con quali risultati?
  • La scuola di coaching ha una sede? Dei dipendenti? Un’organizzazione stabile?
  • Sul sito della scuola di coaching, alla voce “Chi siamo” ci sono delle persone vere? Nomi e cognomi? Sono coach qualificati?
  • Che cosa hanno realizzato gli studenti usciti dai suoi corsi di coaching?
  • Il programma del corso di coaching risponde alle mie esigenze?
  • Chi troverò come “compagno di banco” del corso di coaching?
  • La scuola di coaching mi accompagna ad iniziare come coach professionista?

Quale scuola di coaching evitare

Una famosa battuta dice: “In classe avevamo un detto: chi non sa fare niente, insegna; chi non sa insegnare, insegna ginnastica. Quelli che neanche ginnastica, credo che li destinassero alla nostra scuola…”(W.Allen in Io e Annie,1977). A volte il detto: “Chi non sa fare insegna” purtroppo si dimostra vero e, vista la richiesta di corsi di coaching, alcuni coach disoccupati insegnano coaching, ma i trainer di un corso di coaching devono essere dei coach professionisti affermati e dimostrare queste qualità anche mentre insegnano nei corsi di coaching.

Attenzione a quelle scuole con trainer/insegnanti non qualificati, una buona parte del valore aggiunto di un corso di coaching sta nella qualità del trainer e dei feedback che ti saprà dare su come “sei coach” durante la tua formazione di coaching. Se invece il tuo coach di fiducia ti consiglia di formarti presso la sua scuola, sappi che questo è deontologicamente scorretto, come tuo coach ha un conflitto di interessi nel proporti un servizio o prodotto in cui é coinvolto e ha degli interessi, dovrebbe quanto meno informarti di questo conflitto di interessi e suggerirti di considerare anche altre scuole.

In ogni caso evita scuole di coaching che ti promettono: lavoro sicuro dopo il corso di coaching, l’automatica inclusione in “albi professionali di coach” (non esistono), valore legale del titolo di coach (non esiste), il tuo avanzamento di carriera come coach condizionato al numero di altri partecipanti che farai iscrivere ai corsi di coaching (multilevel marketing), un futuro radioso e felice grazie al loro corso di coaching intensivo e ai prodotti di bellezza che commercializzano insieme al corso!

Attenzione anche a scegliere scuole appena nate, possibile che siano anche delle buone scuole, ma un conto è aprire una scuola e altro portarla avanti negli anni… ti piacerebbe scoprire dopo pochi d’anni che la scuola con cui hai faticosamente ottenuto il diploma non esiste più?

Attenzione ai furbacchioni sedicenti coach, possono essere molto simpatici e affascinanti, ma il tuo futuro professionale dipende da te, da capacità che dovrai dimostrare e sviluppare nel tempo. Quella del Life Coach o del Coach nelle sue varie espressioni, è una professione che dipende dalla qualità della tua struttura mentale e valoriale, dalla tua capacità di essere consapevole, presente nel momento, in ascolto dell’altro (invece che teso a manipolarlo) e pronto ad accoglierlo, sostenerlo nella sua ricerca e azione. Non basta acquisire padronanza di qualche tecnica o misurarsi con prove di coraggio per diventare un coach professionista.

Corsi di coaching accreditati e scuole di coaching

Quindi, quale scuola di coaching scegliere? Un corso di coaching o una scuola di coaching certificati o per meglio dire accreditati, secondo la definizione, sono riconosciuti e dichiarati come “conformi” a una qualche norma, da un terzo  superpartes e competente. Queste sono le due caratteristiche a cui stare più attenti quando si incontrano corsi di coaching o scuole di coaching che vengono promossi come “certificati”.

Da chi sono certificati? Che cosa viene certificato? A che serve quella certificazione? È corretto parlare di certificazione?

Talvolta vengono proposte certificazioni “generiche” come la ISO 9000 quasi potessero certificare il valore formativo del percorso; si possono trovare sul web associazioni fittizie che certificano corsi di coaching altrimenti difficilmente certificabili. Talvolta si usano credenziali di associazioni di coaching reali e note in modo improprio, per esempio: la International Coaching Federation, su richiesta delle scuole di coaching, riconosce un certo numero di CCEUs (Continuing Coaching Educations Units) in base alle ore del corso che hanno certe caratteristiche. Pubblicizzare un corso di coaching come “certificato a livello internazionale” perché ha ottenuto i CCEUs da ICF è un inganno per il pubblico. Infatti, questo potrebbe sembrare un corso accreditato, utile per diventare coach con credenziale ICF, quando in realtà garantisce solo dei crediti utili a quei coach che, già possiedono una credenziale ICF e ogni tre anni devono rinnovarla. Meglio sempre verificare alla fonte il valore di diplomi, credenziali o certificazioni, cerca su internet informazioni su quella specifica associazione o scuola, chiedi in giro se puoi che reputazione hanno.

Dato che ci arrivano molte richieste riguardo a quale scuola scegliere, prima di tutto consigliamo di scegliere una tra le scuole con corsi accreditati Level 1 o Level 2 da ICF. In particolare conosciamo e consigliamo Asterys Lab, visto che vi siamo coinvolti direttamente 🙂

ATTENZIONE: l’accreditamento ACTP, Level 1 o Level 2 di un corso non corrisponde ad una certificazione per i graduati di quel corso, ci sono coach che si definiscono certificati ACTP o Level 1-2, questo è un uso distorto del termine, aver frequentato un corso accreditato da ICF, non significa aver ottenuto una credenziale ICF. Chi ha frequentato un corso accreditato ICF e ha superato l’esame finale, ha un vantaggio quando procede con la richiesta delle credenziali ICF che possono essere, dalla minore a maggiore credenziale: ACC, PCC o MCC.

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Come diventare coach

Come diventare coach

Come diventare Coach professionista

Per sapere come diventare coach professionista in Italia e costruire in modo serio il proprio futuro, ci si deve confrontare con  diverse variabili: dal percorso di formazione più giusto al settore in cui specializzarsi e a cui dedicarsi. È importante definire i propri obiettivi professionali e di vita scegliendo di conseguenza.

Il mercato del coaching è in costante e forte crescita da almeno venti anni, ma è anche vero che l’offerta di coaching e corsi di coaching si sta sviluppando di conseguenza e si presenta quanto mai varia.

Si moltiplicano le offerte, gli approcci e gli esperti di coaching dell’ultima ora. Il coaching dimostra di essere una realtà economica e professionale e allora viene reclamato come esclusivo di specifiche discipline o viene confuso con professioni “simili” pur di usarlo come richiamo.

Purtroppo, complici i tempi di crisi e la necessità di ricollocamento di molti lavoratori, non manca chi cerca di trarre profitto vendendo “corsi” per diventare coach di basso livello, magari con la promessa di un futuro professionale miracoloso, facili guadagni e felicità assicurata…

Oggi più di ieri per iniziare seriamente ad essere un coach professionista serve un approccio strutturato  strategico e prima di iniziare qualsiasi percorso é importante che tu ti ponga alcune domande:

  • che tipo di coach professionista voglio diventare?
  • con quali clienti voglio lavorare?
  • mi immagino a lavorare da solo o inserito in un contesto di colleghi coach?
  • cosa mi spinge a diventare coach professionista?
  • lavorerò solo in Italia o intendo farlo anche all’estero?

Queste domande hanno solo un carattere preliminare, possono aiutare a capire dove vogliamo andare, le domande successive e forse più complesse riguardano il mondo delle associazioni e della formazione di coaching e qui conviene fare molta attenzione alla scelta. Alcune scelte definiscono la strada che si prende, per esempio un percorso validato da un’associazione potrebbe non valere nulla per un’altra. Per quanto riguarda la formazione di coaching, se pensi di non avere bisogno di formazione sei in errore, la formazione viene definita dalla maggior parte dei coach professionisti come una delle variabili più significative per diventare coach.

Come diventare Coach professionista

Per sapere come diventare coach professionista in Italia e costruire in modo serio il proprio futuro, ci si deve confrontare con  diverse variabili: dal percorso di formazione più giusto al settore in cui specializzarsi e a cui dedicarsi. È importante definire i propri obiettivi professionali e di vita scegliendo di conseguenza.

Il mercato del coaching è in costante e forte crescita da almeno venti anni, ma è anche vero che l’offerta di coaching e corsi di coaching si sta sviluppando di conseguenza e si presenta quanto mai varia.

Si moltiplicano le offerte, gli approcci e gli esperti di coaching dell’ultima ora. Il coaching dimostra di essere una realtà economica e professionale e allora viene reclamato come esclusivo di specifiche discipline o viene confuso con professioni “simili” pur di usarlo come richiamo.

Purtroppo, complici i tempi di crisi e la necessità di ricollocamento di molti lavoratori, non manca chi cerca di trarre profitto vendendo “corsi” per diventare coach di basso livello, magari con la promessa di un futuro professionale miracoloso, facili guadagni e felicità assicurata…

Oggi più di ieri per iniziare seriamente ad essere un coach professionista serve un approccio strutturato  strategico e prima di iniziare qualsiasi percorso é importante che tu ti ponga alcune domande:

  • che tipo di coach professionista voglio diventare?
  • con quali clienti voglio lavorare?
  • mi immagino a lavorare da solo o inserito in un contesto di colleghi coach?
  • cosa mi spinge a diventare coach professionista?
  • lavorerò solo in Italia o intendo farlo anche all’estero?

Queste domande hanno solo un carattere preliminare, possono aiutare a capire dove vogliamo andare, le domande successive e forse più complesse riguardano il mondo delle associazioni e della formazione di coaching e qui conviene fare molta attenzione alla scelta. Alcune scelte definiscono la strada che si prende, per esempio un percorso validato da un’associazione potrebbe non valere nulla per un’altra. Per quanto riguarda la formazione di coaching, se pensi di non avere bisogno di formazione sei in errore, la formazione viene definita dalla maggior parte dei coach professionisti come una delle variabili più significative per diventare coach.

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Life coach professionale

Il coach migliore per te

Come riconoscere un life coach professionale?

Un Coach lavora utilizzando l’ascolto e il dialogo con i propri clienti. Il coaching si é diffuso prima come strumento di sviluppo dei manager in azienda, poi si é naturalmente diffuso anche nel mondo privato con crescente successo. Anche in Italia, in questo ultimo decennio, il coaching ha iniziato ad essere conosciuto in ambito privato. Molte persone hanno già lavorato con un Life Coach o con un Personal Coach ed è ormai diventato “normale” avvalersi di questo aiuto in momenti di particolare impegno o fatica, quando ci si prefigge obiettivi ambiziosi e si vogliono aumentare al massimo le possibilità di riuscita. Ecco come riconoscere un Life Coach professionale.

Come scegliere il Coach personale

Fino a quando non si conosce direttamente, il coaching può sembrare semplicemente un rapporto di consulenza e dialogo, é quindi, visto che “vende”, basta poco a metterlo sotto al proprio nome – fanno così alcuni consulenti, trainer, psicologi, counsellor, venditori, ecc,- ma le cose sono molto più complesse e interessanti di quanto sembri a prima vista, il coaching è una vera e propria professione con una sua specificità.

Come si può scegliere un coach personale che sia il coach migliore per te? Come riconoscere un Life Coach professionale, di cui ci si può fidare? Non esiste un albo professionale e per sapere se un coach è il professionista che cerchiamo, ci sono alcune cose che possiamo chiedere:

  • referenze da clienti
  • quali principi professionali il coach segue
  • quali titoli e/o formazione di coaching specifica ha il coach?
  • se il coach si sottopone ad un codice etico e a un ente superpartes cui é associato
  • se il coach é certificato da un ente superpartes
  • quanta esperienza il coach può dimostrare?
  • il coach é inserito in una struttura/azienda specializzata e riconosciuta o lavora come singolo professionista?
  • una sessione di prova.

In ogni caso se il coach appare incongruente rispetto a quello che dice e quello che fa, se non offre garanzie sufficienti di serietà, se ha un comportamento da “protagonista”, se non é inserito in un contesto professionale più ampio cui rendere conto, é meglio cercare altrove. Verifica sempre le credenziali del coach con cui stai pensando di lavorare, per esempio alcuni coach vantano certificazioni che non hanno, ma ci vuole poco per verificarlo on line, se non trovi nessuna traccia di quella certificazione é già un chiaro segno di poca affidabilità.

Come riconoscere un life coach professionale?

Un Coach lavora utilizzando l’ascolto e il dialogo con i propri clienti. Il coaching si é diffuso prima come strumento di sviluppo dei manager in azienda, poi si é naturalmente diffuso anche nel mondo privato con crescente successo. Anche in Italia, in questo ultimo decennio, il coaching ha iniziato ad essere conosciuto in ambito privato. Molte persone hanno già lavorato con un Life Coach o con un Personal Coach ed è ormai diventato “normale” avvalersi di questo aiuto in momenti di particolare impegno o fatica, quando ci si prefigge obiettivi ambiziosi e si vogliono aumentare al massimo le possibilità di riuscita. Ecco come riconoscere un Life Coach professionale.

Come scegliere il Coach personale

Fino a quando non si conosce direttamente, il coaching può sembrare semplicemente un rapporto di consulenza e dialogo, é quindi, visto che “vende”, basta poco a metterlo sotto al proprio nome – fanno così alcuni consulenti, trainer, psicologi, counsellor, venditori, ecc,- ma le cose sono molto più complesse e interessanti di quanto sembri a prima vista, il coaching è una vera e propria professione con una sua specificità.

Come si può scegliere un coach personale che sia il coach migliore per te? Come riconoscere un Life Coach professionale, di cui ci si può fidare? Non esiste un albo professionale e per sapere se un coach è il professionista che cerchiamo, ci sono alcune cose che possiamo chiedere:

  • referenze da clienti
  • quali principi professionali il coach segue
  • quali titoli e/o formazione di coaching specifica ha il coach?
  • se il coach si sottopone ad un codice etico e a un ente superpartes cui é associato
  • se il coach é certificato da un ente superpartes
  • quanta esperienza il coach può dimostrare?
  • il coach é inserito in una struttura/azienda specializzata e riconosciuta o lavora come singolo professionista?
  • una sessione di prova.

In ogni caso se il coach appare incongruente rispetto a quello che dice e quello che fa, se non offre garanzie sufficienti di serietà, se ha un comportamento da “protagonista”, se non é inserito in un contesto professionale più ampio cui rendere conto, é meglio cercare altrove. Verifica sempre le credenziali del coach con cui stai pensando di lavorare, per esempio alcuni coach vantano certificazioni che non hanno, ma ci vuole poco per verificarlo on line, se non trovi nessuna traccia di quella certificazione é già un chiaro segno di poca affidabilità.

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Il Coaching – cos’è

Che cos’é il Coaching

Il Coaching, più in generale é una professione nata in USA negli anni ’80. Riprendiamo la definizione della International Coach Federation, ICF,  tradotta dal sito coachfederation.org:

“Il coaching è un rapporto di partnership tra il coach e i clienti che, attraverso un processo creativo volto a far riflettere e ispirare, sono portati a sviluppare al massimo le proprie potenzialità sia in ambito personale che professionale.”

Questa professione in Italia si sta sviluppando soprattutto come Executive Coaching negli ambiti aziendali e organizzativi, ma ormai la sua popolarità cresce velocemente anche in ambito privato e con la recente legge 4 del 14 gennaio 2013 sulle professioni non regolamentate sta trovando anche una collocazione governativa.

Come lavora un Coach

robert_hargrove coachingSecondo Robert Hargrove nel suo celebre libro “Masterful Coach”:

“Un coach aiuta le persone a trasformare se stesse e a riformulare il loro modo di essere, di pensare e di agire. Il coach stimola e supporta il cliente a raggiungere elevati livelli di performance e allo stesso tempo far emergere il meglio di sé.”

Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti nel loro manuale: “Diventare Coach” scrivono:

“Un coach offre supporto nello sviluppo di nuovi punti di vista, supporta nell’esplorazione di diverse opzioni e la generazione di nuove possibilità in modo che i clienti possano prendere delle decisioni basate su ciò che essi realmente vogliono – non quello che dovrebbero volere. Un coach aiuta i suoi clienti ad affrontare le sfide e rimanere focalizzati, stimolando e condividendo osservazioni e insight e infine chiedendo loro di agire perché realizzino quanto desiderano. In altre parole, il coachee identifica un gap tra dove è e dove vorrebbe essere ed il coach lo supporta per colmare questo gap.”

Un rapporto di coaching professionale

ICF, sul sito coachfederation.org, definisce anche cosa rende professionale un rapporto di coaching:

“si parla di relazione di coaching professionale quando il coaching è regolato da un accordo commerciale o da un contratto che definisce le responsabilità di entrambe le parti.”

Anche se non viene scritto e firmato, in una relazione di coaching professionale deve sempre esserci un contratto tra le parti che spieghi chiaramente come si svolgerà il lavoro e a quali condizioni.

Che cos’é il Coaching

Il Coaching, più in generale é una professione nata in USA negli anni ’80. Riprendiamo la definizione della International Coach Federation, ICF,  tradotta dal sito coachfederation.org:

“Il coaching è un rapporto di partnership tra il coach e i clienti che, attraverso un processo creativo volto a far riflettere e ispirare, sono portati a sviluppare al massimo le proprie potenzialità sia in ambito personale che professionale.”

Questa professione in Italia si sta sviluppando soprattutto come Executive Coaching negli ambiti aziendali e organizzativi, ma ormai la sua popolarità cresce velocemente anche in ambito privato e con la recente legge 4 del 14 gennaio 2013 sulle professioni non regolamentate sta trovando anche una collocazione governativa.

Come lavora un Coach

robert_hargrove coachingSecondo Robert Hargrove nel suo celebre libro “Masterful Coach”:

“Un coach aiuta le persone a trasformare se stesse e a riformulare il loro modo di essere, di pensare e di agire. Il coach stimola e supporta il cliente a raggiungere elevati livelli di performance e allo stesso tempo far emergere il meglio di sé.”

Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti nel loro manuale: “Diventare Coach” scrivono:

“Un coach offre supporto nello sviluppo di nuovi punti di vista, supporta nell’esplorazione di diverse opzioni e la generazione di nuove possibilità in modo che i clienti possano prendere delle decisioni basate su ciò che essi realmente vogliono – non quello che dovrebbero volere. Un coach aiuta i suoi clienti ad affrontare le sfide e rimanere focalizzati, stimolando e condividendo osservazioni e insight e infine chiedendo loro di agire perché realizzino quanto desiderano. In altre parole, il coachee identifica un gap tra dove è e dove vorrebbe essere ed il coach lo supporta per colmare questo gap.”

Un rapporto di coaching professionale

ICF, sul sito coachfederation.org, definisce anche cosa rende professionale un rapporto di coaching:

“si parla di relazione di coaching professionale quando il coaching è regolato da un accordo commerciale o da un contratto che definisce le responsabilità di entrambe le parti.”

Anche se non viene scritto e firmato, in una relazione di coaching professionale deve sempre esserci un contratto tra le parti che spieghi chiaramente come si svolgerà il lavoro e a quali condizioni.

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Life coaching

Life Coaching

Life Coaching

Il Life Coaching è coaching dedicato alle persone che desiderano sviluppare se stesse, definire e raggiungere degli obiettivi ambiziosi e sfidanti o per chi vuole un partner in riflessioni creative che vadano oltre quello che potrebbe fare da solo.

Il Life Coaching é dedicato a temi legati alla vita e all’esistenza della persona, per temi legati al lavoro e scelte di natura pratica riferita alla performance viene spesso usato il termine Personal Coaching. Nessun problema nell’usare entrambi i termini in modo intercambiabile, sempre di coaching si parla.

Molte persone iniziano a preferire il Life Coach ad altre figure di supporto, tuttavia questo ha senso solo quando sono in buona salute psichica ed hanno già una vita con un livello di funzionalità sufficiente.

È importante, nel caso di disagi psicologici o disturbi di personalità, rivolgersi a professionisti abilitati e preparati per questo.

Non pensiamo che rivolgerci a un coach sia più “leggero”, un coach serio nel caso di temi legati alla salute psicologica, a meno che sia anche psicologo autorizzato, è tenuto a informare il cliente di non poter procedere con il lavoro.

Il Life Coach é veramente adatto per chi cerca di superare momenti impegnativi, raggiungere obiettivi ambiziosi e sviluppare la propria consapevolezza. Non si lavora solo su azioni da compiere, ma anche sul complesso mondo dei pensieri, delle convinzioni e dei valori che possono spingerci in avanti o frenarci ed essere d’impedimento.

Un coach deve essere preparato in modo specifico, il coaching è una professione diversa da altre professioni che potrebbero sembrare simili.

Se è vero che è preferibile un life coach non si occupi di temi che sono normale appannaggio di psicologi e psicoterapeuti, è vero anche che questi ultimi non si occupino di coaching senza una specifica formazione di coaching perché porterebbero un approccio diagnostico e terapeutico in ambiti in cui questo non è funzionale. Essere laureati in psicologia non significa automaticamente conoscere e padroneggiare il coaching.

Il Life Coaching fa sentire il cliente in un percorso di sviluppo personale e il cliente di un Life Coach percepisce di fare qualcosa di valore per se stesso. Normalmente le persone raccontano volentieri di lavorare con un Life Coach.

Lavorare con un Life Coach o un Personal Coach potrebbe sembrare costoso, ma in genere i percorsi di coaching sono brevi, non durano più di 10 o 12 sessioni nell’arco di 4-8 mesi di tempo e i risultati restano con il cliente per tutta la vita.

Life Coaching

Il Life Coaching è coaching dedicato alle persone che desiderano sviluppare se stesse, definire e raggiungere degli obiettivi ambiziosi e sfidanti o per chi vuole un partner in riflessioni creative che vadano oltre quello che potrebbe fare da solo.

Il Life Coaching é dedicato a temi legati alla vita e all’esistenza della persona, per temi legati al lavoro e scelte di natura pratica riferita alla performance viene spesso usato il termine Personal Coaching. Nessun problema nell’usare entrambi i termini in modo intercambiabile, sempre di coaching si parla.

Molte persone iniziano a preferire il Life Coach ad altre figure di supporto, tuttavia questo ha senso solo quando sono in buona salute psichica ed hanno già una vita con un livello di funzionalità sufficiente.

È importante, nel caso di disagi psicologici o disturbi di personalità, rivolgersi a professionisti abilitati e preparati per questo.

Non pensiamo che rivolgerci a un coach sia più “leggero”, un coach serio nel caso di temi legati alla salute psicologica, a meno che sia anche psicologo autorizzato, è tenuto a informare il cliente di non poter procedere con il lavoro.

Il Life Coach é veramente adatto per chi cerca di superare momenti impegnativi, raggiungere obiettivi ambiziosi e sviluppare la propria consapevolezza. Non si lavora solo su azioni da compiere, ma anche sul complesso mondo dei pensieri, delle convinzioni e dei valori che possono spingerci in avanti o frenarci ed essere d’impedimento.

Un coach deve essere preparato in modo specifico, il coaching è una professione diversa da altre professioni che potrebbero sembrare simili.

Se è vero che è preferibile un life coach non si occupi di temi che sono normale appannaggio di psicologi e psicoterapeuti, è vero anche che questi ultimi non si occupino di coaching senza una specifica formazione di coaching perché porterebbero un approccio diagnostico e terapeutico in ambiti in cui questo non è funzionale. Essere laureati in psicologia non significa automaticamente conoscere e padroneggiare il coaching.

Il Life Coaching fa sentire il cliente in un percorso di sviluppo personale e il cliente di un Life Coach percepisce di fare qualcosa di valore per se stesso. Normalmente le persone raccontano volentieri di lavorare con un Life Coach.

Lavorare con un Life Coach o un Personal Coach potrebbe sembrare costoso, ma in genere i percorsi di coaching sono brevi, non durano più di 10 o 12 sessioni nell’arco di 4-8 mesi di tempo e i risultati restano con il cliente per tutta la vita.

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